Cartesio e la memoria formativa dell’errore
Abstract
La nostra riflessione prende atto di una coincidenza temporale significativa che ha per oggetto la critica a Cartesio. Nel 1994, Francisco Varela, assieme a Fernando Flores, delinea un progetto formativo per il Cile del nuovo millennio che trova la propria ragion d’essere dalla crisi dello Spazio Cartesiano, che non è quello della geometria, ma di una società costruita storicamente sull’ordine razionale continuativo e rassicurante, universale e metodologicamente certo nei suoi fondamenti. Nello stesso anno, Antonio Damasio pubblicava la sua opera tesa a evidenziare l’errore di Cartesio in quel dualismo che separava rigidamente la res cogitans dalla res extensa e sottovalutava il ruolo di emozioni e sentimenti nella costruzione del pensiero umano. Si tratta di lavori molto diversi per intenti e per dimensioni, ma che destano interesse per la prospettiva di indagine innovativa che mettono in campo. La nostra intenzione, sul versante epistemologico consiste, in parte, in una difesa non pregiudiziale di Cartesio e, su di un altro piano, insiste sulla necessità di salvaguardare la memoria del sapere precedente, senza la quale non sarebbe possibile alcuna critica e, quindi, nemmeno l’evoluzione del pensiero scientifico attuale.
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Copyright (c) 2019 Anita Gramigna, Carlo Rosa

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