Osservazioni preliminari allo studio del registro di prestito ebraico della Badia di Cava de’ Tirreni

  • Mauro Perani

Abstract

L’autore presenta alcune informazioni preliminari su un manoscritto custodito nell’abbazia di Cava de' Tirreni, contenente due registri di prestito ebraico compilati negli anni 1492-1495. Dopo alcune considerazioni relative alla corretta prospettiva storica che si deve assumere e aver mostrato la metodologia corretta nello studio dei banchieri e dei prestatori ebrei, si menzionano alcuni frammenti di registri di prestito degli inizi del XIV secolo, scoperti nelle legature dell’Archivio Storico di Gerona, i più antichi che si conoscano. Quindi viene dato un elenco completo di tutti i dieci registri in ebraico, compilati in Italia da prestatori ebrei, sopravvissuti fino ad oggi e scoperti dall'autore. Da questo studio emerge che i prestatori ebrei costituivano una piccola élite nella borghesia ebraica italiana del XIV e XV secolo, di elevata cultura. Infatti, costoro erano in grado di scrivere in un ebraico fluente, usando un linguaggio tecnico pieno di formule legali prese in prestito dalla tradizione normativa rabbinica, giunto attraverso i compendi di Maimonide. A questi prestatori dobbiamo anche la prima documentazione nota nella storia del prestito di denaro.
In questo contesto, il manoscritto di Cava de' Tirreni è il registro più grande e completo attualmente noto, nel quale i prestatori segnavano l’inizio di ogni nuovo mese indicando le calende e accompagnando la data con formula di buon auspicio per il loro lavoro e con preghiere rivolte a Dio. Anche all’inizio di ogni nuovo anno ebraico si aggiunge una preghiera che inizia con le parole Avinu Malkenu, "Padre nostro, nostro re", che si recita nella liturgia del capodanno ebraico, o Rosh ha-šanah. Nei registri compaiono molti nomi di persone e di luoghi, oltre a un vocabolario specifico per descrivere i pegni lasciati come garanzia del prestito ricevuto, con molti termini in giudeo-italiano. Queste espressioni, di cui l’autore riporta vari esempi, sono importanti per uno studio più approfondito anche relativo all’identificazione della varietà dialettale italiana attestata nel testo, certamente vicino al dialetto di Cava de’ Tirreni. Concludendo, l’autore auspica che in un prossimo futuro qualcuno studi accuratamente l’intero manoscritto, in modo da fornire nuovi dati relativi a questo particolare campo di indagine, fino ad oggi largamente ignorato e trascurato.

Preliminary Information on the Hebrew Register of Loan in the Abbey of Cava de’ Tirreni

The author presents some preliminary information on a manuscript kept in the abbey of Cava de’ Tirreni, containing two Hebrew registers of loan compiled in in the years 1492-1495. After some considerations from a proper historical perspective and having displayed the correct methodology in studying Jewish bankers and lenders, some early fragments of Pinkasim from the 14th century, discovered in the bindings of Gerona, are mentioned. Then it is given a complete list of all the ten Hebrew registers of loan survived down to us and up to present discovered, which have been compiled in Italy by Jewish moneylenders. As a result of this study, it emerges that this people constituted an élite of high culture among the Italian Jewish bourgeoisie of the 14th and 15th centuries. They were able to write fluently in Hebrew, using a technical language full of legal formulas borrowed by the rabbinic normative tradition, arrived to them through the legal compendia of Maimonides. To these moneylenders we owe also the first documentation in the history of lending money.
The Cava de’ Tirreni manuscript is the most complete and comprehensive register in our hands, in which the moneylenders pointed out any new month indicating the calends and accompanying the dating formula with a wish and a prayer. Indeed, at the beginning of each new Jewish year it is added a prayer beginning with the words Avinu Malkenu, ‘Our Father, our King’, that we find at every Rosh ha-šanah. There are many personal names, places, and a specific vocabulary to describe the pawns left as a guarantee, all written in Judeo-Italian. These data deserve an in-depth study, for a better identification of the Italian dialectal variety attested in the text. A careful study of the entire manuscript, to be carried out hopefully in a next future, certainly will provide many new data to this particular field of investigation, to date largely ignored and neglected.

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Pubblicato
2013-05-17
Come citare
PeraniM. (2013). Osservazioni preliminari allo studio del registro di prestito ebraico della Badia di Cava de’ Tirreni. Sefer Yuḥasin ספר יוחסין | Review for the History of the Jews in South Italy<Br&gt;Rivista Per La Storia Degli Ebrei Nell’Italia Meridionale, 1, 111-141. https://doi.org/10.6092/2281-6062/5592
Sezione
Articoli