Amor “centauro”, “perfetto e vero amore”: ¿qué contexto italiano para el “Dórida”?
Abstract
Damasio de Frías fue un lector atento de los trattati d’amore italianos en forma de diálogo. Cuando redactó el Dórida, a finales del siglo XVI, tuvo en su mente la tradición que nació a raíz de la traducción del Simposio de Platón, y también la labor de León Hebreo, que moldeó sus ideas en torno al amor. Este artículo propone un repaso de algunos motivos centrales del Dórida a la luz de algunos diálogos de amor italianos que se imprimieron a lo largo del siglo XVI y que pudieron influir en la concepción del amor que Frías defiende en el suyo.
Downloads
SigMa pubblica in internet, ad accesso aperto, con licenza:
CCPL Creative Commons Attribuzione |
L'autore conserva il copyright sul suo contributo, consentendo tuttavia a chiunque "di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l'opera", purché siano correttamente citati l'autore e il titolo della rivista. L’autore, al momento della proposta di pubblicazione, è inoltre tenuto a dichiarare che il contenuto e l’organizzazione dell’opera è originale e non compromette in alcun modo i diritti di terzi, né gli obblighi connessi alla salvaguardia di diritti morali ed economici di altri autori o di altri aventi diritto, sia per testi, immagini, foto, tabelle, sia per altre parti di cui il contributo può essere composto. L’autore dichiara altresì di essere a conoscenza delle sanzioni previste dal codice penale e dalle leggi speciali per l’ipotesi di falsità in atti ed uso di atti falsi, e che pertanto Reti Medievali è esente da qualsiasi responsabilità di qualsivoglia natura, civile, amministrativa o penale, e sarà dall'autore tenuta indenne da qualsiasi richiesta o rivendicazione da parte di terzi.