The Place of Hungarian Literature within the Serbian Literary Polysystem. A Case Study

  • Marko Čudić Università di Belgrado
Parole chiave: egemonia culturale, polisistema letterario, tipi di traduttori, traduzione letteraria

Abstract

L’articolo prende in esame il posto della letteratura ungherese nel polisistema letterario serbo, a partire dal presupposto secondo cui, quando si tratta di tradurre da lingue meno diffuse, il ruolo dell’iniziativa personale e le qualità individuali del traduttore divengono di prima importanza. È questo stesso presupposto che, in base al confronto fra la formazione del translation opus di Danilo Kiš, Aleksandar Tišma, Sava Babić e Árpád Vickó e la condizione di possibilità delle successive generazioni di traduttori (a cui appartiene anche l’autore dell’articolo), esige di una rivalutazione. La perdita della libertà di scelta delle opere da tradurre, che contraddistingue le nuove generazioni di traduttori, oltre ad informare del mutato status della letteratura e del crescente dominio della logica capitalistica del mercato letterario, induce a reinterpretare la situazione del traduttore letteraio: se da un lato esso è, oggi, consapevole di non avere nessun potere reale di modellare il polisistema letterario, dall’altro lato, tuttavia, ha piena consapevolezza di poter tentare di esercitare influenza sullo stesso polisistema letterario indirettamente, attraverso l’atto della traduzione.

Biografia dell'Autore

Marko Čudić, Università di Belgrado

Marko Čudić (<marko.cudic@fil.bg.ac.rs>), Professore associato alla Facoltà di Filologia dell’Università di Belgrado, insegna letteratura ungherese e traduzione letteraria, e svolge ricerca nell’ambito della letteratura comparata, della narratologia ungherese contemporanea e dei Translation Studies. È autore di quattro libri: Danilo Kiš i moderna mađarska poezija (2007, Danilo Kiš e la moderna poesia ungherese); Uvod u poetiku romana putovanja (2014, Introduzione alla poetica del romanzo di viaggio); Négy kísérlet Krasznahorkai Lászlóról / Četiri ogleda o Laslu Krasnahorkaiju (2016, Quattro saggi su László Krasznahorkai); Áthangolódások (2018, Ritorni). È anche traduttore in serbo della narrativa ungherese moderna e contemporanea. Ha ricevuto il premio Miloš N. Đurić 2019, per la traduzione serba di Megy a világ (Il mondo va) di László Krasznahorkai, pubblicato con il titolo Ide svet (Beograd, Rende, 2019).

Pubblicato
2021-12-26
Come citare
ČudićM. (2021). The Place of Hungarian Literature within the Serbian Literary Polysystem. A Case Study. Studi Finno-Ugrici, N.S., 1, 1-11. https://doi.org/10.6093/1826-753X/8749