Interpretazioni artistiche di Dante nel primo Novecento ungherese: Lajos Gulácsy e Dezső Fáy
Abstract
Questo breve saggio presenta alcune opere d’arte di ispirazione dantesca di due artisti ungheresi, il pittore Lajos Gulácsy (1882-1932) e il grafico e pittore Dezső Fáy (1888-1954): ben diversi tra loro nel carattere, nello stile e nei mezzi artistici, legati però dall’amicizia, «anime affini» (Szabadi 1983, 77) che intrapresero insieme lunghi viaggi in Italia, e una volta tornati a Budapest, esibirono in una mostra comune le loro opere. Tale mostra, realizzata alla Galleria Urania nel 1909, portò successo critico solo a uno di loro, Lajos Gulácsy, che aveva sei anni più dell’amico: mentre per Gulácsy questi sono gli anni del pieno compimento artistico, Dezső Fáy dovette aspettare altri due decenni per raggiungere il successo. Le novità critiche dell’articolo consistono nell’analisi delle illustrazioni dantesche di Dezső Fáy e nell’identificazione di alcune reminiscenze dantesche negli scritti di Lajos Gulácsy, nonché in una proposta di dare un nuovo titolo alla grafica intitolata ora «Dante e Beatrice» (1910) conservata presso la Galleria Nazionale Ungherese.