In Hungaria vero dementis est quaerere Ficinum? Valerian Mader’s poem about Marsilio Ficino
Abstract
Titolo italiano dell’articolo: In Hungaria vero dementis est quaerere Ficinum? Una poesia di Valerian Mader su Marsilio Ficino
Nonostante il notevole flusso delle opere di Marsilio Ficino tra Firenze e Buda a partire dal 1470, si osserva un inspiegabile silenzio intorno al maestro fiorentino nell’Ungheria del Cinque e Seicento: all’epigramma dedicato da Janus Pannonius a Ficino nel 1469 («De Marsilio Ficino») seguirà soltanto nel 1588 un poema, «In libellum medicum, Marsilii Ficini», opera di Valerian Mader, pastore di Trencsén (Trenčín). L’articolo prende in esame il testo di Mader e il suo genere, con l’obiettivo di far emergere i motivi per cui Ficino nella visione di Mader risultasse un autore ‘antico’, noto nel 1588 da pochissime persone. Si traccia quindi la rete locale del pastore-poeta – costituita da insegnanti di campagna, preti, compagni di scuola e amici – nel tentativo di interpretare l’iato di 120 anni nella fortuna di Ficino nell’ambito della cultura ungherese.