“Vuoti urbani” e“suoliliberi” per la qualità ecologica La rigenerazione post-sismica nel Comune dell’Aquila

  • Bernardino Romano
  • Serena Ciabò
  • Lorena Fiorini
  • Alessandro Marucci
  • Francesco Zullo
Parole chiave: Sviluppo urbano, cambio degli usi del suolo, qualità urbana ecologica

Abstract

Dopo il sisma abruzzese del 2009 è emerso il ruolo fondamentale che assolvono i vuoti urbani e, più in generale, gli spazi liberi. Alcuni di questi luoghi “non costruiti” hanno però manifestato una importanza diversa da altri, sia nello svolgimento delle funzioni di emergenza, sia nel recupero successivo. Anche in una città estremamente dilatata, che dopo il sisma lo è diventata ancor di più, i vuoti urbani di qualità sono stati utilizzati più efficacemente e più velocemente sono tornati al loro uso precedente. La stessa cosa non sta accadendo per gli spazi liberi a diverso titolo che, seppur intensivamente usati per le funzioni richieste dall’evento sismico, presentano oggi molte incertezze sul loro destino futuro che non esclude l’abbandono e il degrado. Molte di queste aree hanno una importanza centrale per garantire e migliorare le funzioni di connettività ecologica di un territorio urbano interposto tra i maggiori serbatoi di biodiversità dell’Appennino Centrale. Le scelte di recupero delle aree emergenziali che verranno attuate nei prossimi anni saranno strategiche per riconoscere e gestire i varchi ecologici residuali, ormai molto ristretti e prossimi alla totale chiusura.Il lavoro illustra queste dinamiche mediante dati e valutazioni messe a punto per il nuovo strumento urbanistico della città in via di elaborazione.

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Pubblicato
2015-07-07