Allestimenti anamorfici per metamorfosi urbane
Abstract
La ricerca indaga nuove modalità di riconnessione al tessuto urbano dei non-luoghi, spazi architettonici ed urbani esistenti, la cui forma e fruizione hanno tramutato in aree anonime e degradate, prive di identità e di relazioni con il territorio. La trasformazione da “non luoghi” a “nuovi luoghi” è analizzata attraverso l’uso di pratiche artistiche come strumento di rigenerazione urbana, con l’intento di riconfigurare il legame tra individui e spazi senza realizzare interventi strutturali e architettonici, ma modificando quelle relazioni di percezione, di orientamento e di riconoscimento tali da generare un impatto sull’uso dello spazio e sul senso di appartenenza al luogo.
In particolare, la ricerca si concentra sulle installazioni artistiche progettate in anamorfosi, processo geometrico di illusione prospettica che rende un’immagine riconoscibile solo guardandola da un punto visuale privilegiato, pur essendo proiettata in maniera distorta su più piani. Il sistema frammentario ed enigmatico di segni diventa comprensibile solo se ricomposto dall’osservatore che, attraverso il suo sguardo e il suo movimento, contribuisce a modificare la percezione e la fruizione del luogo.
Nella prima parte del contributo si analizzano alcune installazioni che utilizzano l’anamorfosi come strumento di “agopuntura urbana”; nella seconda parte, il caso studio della stazione di Boscoreale (NA) costituisce l’applicazione concreta della pratica anamorfica su un non-luogo della mobilità urbana.
Downloads

Copyright (c) 2020 Greta Attademo

This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.
Gli autori che pubblicano su questa rivista accettano le seguenti condizioni:- Gli autori mantengono i diritti sulla loro opera e cedono alla rivista il diritto di prima pubblicazione dell'opera, contemporaneamente licenziata sotto una Licenza Creative Commons - Attribuzione che permette ad altri di condividere l'opera indicando la paternità intellettuale e la prima pubblicazione su questa rivista.
- Gli autori possono aderire ad altri accordi di licenza non esclusiva per la distribuzione della versione dell'opera pubblicata (es. depositarla in un archivio istituzionale o pubblicarla in una monografia), a patto di indicare che la prima pubblicazione è avvenuta su questa rivista.
- Gli autori possono diffondere la loro opera online (es. in repository istituzionali o nel loro sito web) prima e durante il processo di submission, poiché può portare a scambi produttivi e aumentare le citazioni dell'opera pubblicata (Vedi The Effect of Open Access).