Il mare dei mercanti, il mare delle storie. Percezione e rappresentazione del mediterraneo nella novellistica tardomedievale

  • Giovanni De Vita Università di Napoli L'Orientale
Parole chiave: novella, mercanti, Mediterraneo, Pecorone, Sercambi

Abstract

Nella seconda metà del Trecento le diffuse esplorazioni promosse dal fervente mondo mercantile favorirono lo sviluppo di un rinnovato interesse per il «gran teatro del Mediterraneo». Il gusto per un’alterità spaziale e culturale, se da un lato consolidò, nella narrativa borghese di fine Trecento, l’immagine del mare nostrum come cronotopo della trasgressione e del cambiamento, spazio pieno di insidie in cui il navigatore può arricchirsi o rischia di naufragare inesorabilmente, dall’altro ravvivò l’idea del mare come itinerario di formazione, passaggio simbolico necessario, movimento spaziale che rappresentò forse una delle principali metafore dell’atto del novellare stesso.

Mediante la lettura ravvicinata di alcune novelle del Pecorone e del Novelliere di Giovanni Sercambi, il contributo si propone di indagare la visione del Mediterraneo nella narrativa tardomedievale posteriore al Decameron. Partendo dall’analisi della rappresentazione presente nel modello boccacciano, si nota come il mare assuma di volta in volta i contorni ben delineati di uno specchio, in cui si riflettono sia le tensioni socio-politiche del mondo contemporaneo, sia i nuovi valori ambìti dalla produttiva classe mercantile in ascesa.

Riferimenti bibliografici

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Pubblicato
2024-01-25