Call for Papers

A partire dal 2015, ogni anno, uno dei fascicoli della Rivista è dedicato a una tematica inerente agli ambiti di ricerca dell’area romanza.

I numeri tematici in programmazione:

Numero tematico 2025

La scrittura dei moralisti: strategie argomentative e figuralità nella moralistica europea

Definire il moralista è impresa ardua, per non dire impossibile. Secondo la formulazione ben nota di Louis Van Delft, il moralista classico è quell’intellettuale che analizza i costumi («mores») degli esseri umani privilegiando spesso forme di scrittura brevi o discontinue - dalla massima al carattere, dalla divagazione saggistica all’aforisma - e restando il più possibile «ad altezza d’uomo», appuntando cioè gli occhi al vissuto piuttosto che perdersi in speculazioni metafisiche. Alcune grandi figure intellettuali della prima età moderna rientrano in questa categoria dai contorni sfuggenti: da Guicciardini a Montaigne, da Gracián a Burton, da Huarte a Pascal. Figura «anfibia» per eccellenza, il moralista è capace di muoversi alla frontiera tra saperi diversi reagendo agli stimoli di una realtà in mutazione, mobilitando riflessioni che saranno poi sviluppate dalle scienze umane: dalla psicanalisi alla linguistica, dall’antropologia alle neuroscienze, dalla fenomenologia alla sociologia. Non è un caso, quindi, che questa figura torni di attualità nella cultura novecentesca e contemporanea: molti scrittori si riallacciano, più o meno esplicitamente, alla tradizione della moralistica europea, per la libertà che essa offre di trascendere le categorie ideologiche e le etichette letterarie: si pensi, per fare solo tre nomi, alla riflessione aperta, discontinua e asistematica di Pessoa, Cioran, Quignard.

Partendo quindi da questa definizione ampia e inclusiva, ci proponiamo di indagare le strategie di scrittura dei moralisti di ieri e di oggi. Gli studi su questi autori, infatti, privilegiano generalmente la dimensione ideologica, il retroterra filosofico, l’intento polemico o satirico. Eppure, pur non iscrivendosi in generi letterari «forti», i testi dei moralisti si caratterizzano per un’iperletterarietà evidente, volta a compensare la proliferazione, in apparenza gratuita e informe, della scrittura. Gli articoli prenderanno in esame quindi le «figure» di cui si servono i moralisti, sia a livello microtestuale che macrotestuale, per rendere accattivante, incisivo e persuasivo un discorso spesso sconcertante e paradossale. La parola figura è da intendere nel senso più ampio: non solo le figure di stile della retorica tradizionale o della neo-retorica, ma le figure della dispositio e dell’argomentazione (entimemi, analogie, paradossi, ecc.), nonché quelle che Francesco Orlando chiama «figure dell’invenzione», ossia i procedimenti di cui si serve il discorso letterario per riconfigurare la realtà secondo nuovi nessi, estranei all’enciclopedia del lettore.

 

Bibliografia essenziale:

  • Paul Bénichou, Morales du grand siècle, Paris, Gallimard, 1948;
  • Stefano Genetti, Saperla corta : forme brevi sentenziose e letteratura francese, Fasano, Schena, 2002;
  • Giovanni Macchia, I moralisti classici : da Machiavelli a La Bruyère, Milano, Adelphi, 2011;
  • Adriano Marchetti, Moralisti francesi: classici e contemporanei, Milano, BUR, 2008;
  • Benedetta Papasogli (a cura di), I moralisti classici, Bari, Laterza, 2008;
  • Bérengère Parmentier, Le siècle des moralistes, Paris, Seuil, 2000;
  • Amedeo Quondam, Forme del vivere: l’etica del gentiluomo e i moralisti italiani, Bologna, Il Mulino, 2010;
  • Gino Ruozzi (a cura di), Teoria e storia dell’aforisma, Milano, Bruno Mondadori, 2004;
  • Gino Ruozzi (a cura di), Scrittori italiani di aforismi, 2 voll., Milano, «I Meridiani» Mondadori, 1994-1996;
  • Valentina Sturli, Figure dell’invenzione. Per una teoria della critica tematica in Francesco Orlando, Macerata, Quodlibet, 2020;
  • Piero Toffano, La figura dell’antitesi nelle massime di La Rochefoucauld, Fasano, Schena, 1989;
  • Louis Van Delft, Le moraliste classique. Essai de définition et de typologie, Genève, Droz, 1982;
  • , Frammento e anatomia: rivoluzione scientifica e creazione letteraria, Bologna, Il Mulino, 2004;
  • , Les moralistes : une apologie, Paris, Gallimard, 2008.

 

Scadenze

Invio proposta : 30 aprile 2024

Comunicazione accettazione : 15 maggio 2024

Consegna dei contributi (max 40.000 caratteri spazi inclusi): 31 ottobre 2024

Il contributo deve essere consegnato unitamente a un file separato contenente un abstract in inglese e nella lingua di redazione dello stesso (max 350 parole) e 5 parole chiave in inglese e nella lingua di redazione.

Indirizzi di spedizione: annaliromanza@unior.it; fcorradi@unior.it

 

Norme redazionali https://www.unior.it/ateneo/8776/1/norme-per-i-collaboratori.html