Una verità che ha di menzogna sembianza
Abstract
Il rapporto tra letteratura e psicanalisi ha da sempre suscitato interesse e scalpore, ma come le due possono parlare tra di loro? Quali sono i rischi e le opportunità che possono nascere da questa singolare relazione? Il rischio più evidente è probabilmente quello di considerare la psicanalisi quale una macchina interpretativa che deruba il soggetto della propria verità per dirla al suo posto, questo in un’ottica in cui la verità è qualcosa di oggettivo, afferrabile e finalmente conoscibile, ma se ci accostiamo alla verità più come aletheia, come disvelatezza, momento in cui ciò che è stato celato per un momento fa capolino, allora forse vediamo nel termine “racconto” la possibilità di psicanalisi. La storia del soggetto si scrive, si riscrive all’interno di un’opera, all’interno di ciò che somiglia ad una vera e propria costruzione e che ha in sé il vago sapore della verosimiglianza.