Serpieri e Fusini lettori di Shakespeare
Abstract
Fu lo stesso Freud a stabilire una stretta analogia tra il lavoro dello scrittore e quello dello psicanalista. Psicoanalisi e letteratura percorrono seppure con metodi
diversi la stessa strada verso la verità e la conoscenza. e chi meglio di shakespeare ha “indagato” l’animo umano e le passioni che ne sono teatro? Lo studio di Pedullà si sofferma su due grandi interpreti di Shakespeare, Alessandro Serpieri e Nadia Fusini, anglisti entrambi, ma con un profondo interesse per la sicoanalisi freudiana, la semiotica e la neoretorica. La complessità e la novità del loro lavoro critico sono evidenti nelle loro opere a partire degli anni settanta, in cui la ricerca psicoanalitica di Jacques Lacan, legandosi alle teorie della linguistica strutturale e della semiotica, ha prodotto una profonda svolta epistemologica capace di lasciare tracce indelebili nella cultura e nella critica letteraria. La grande scoperta lacaniana di un inconscio strutturato come il linguaggio ha influenzato fortemente i due critici italiani, che hanno interrogato la parola shakespeariana, non solo per dedurne le forme dell’espressione e del contenuto nel loro contesto storico-letterario, ma anche per contribuire ad arricchire e innovare il metodo e la teoria della psicoanalisi attraverso l’indagine del testo letterario