Resto di cenere. All’ascolto della parola ferita di Paul Celan
Abstract
A partire dalla poesia romena di Paul Celan, il presente articolo si interroga, dal punto di vista psicoanalitico, sul resto di cenere presente in Tangoul Morţii
(1947). Questa cenere è un nome che si rifiuta di morire una volta per tutte, perché la malinconia amorosa del poema, conservandolo come resto di cenere, unisce segretamente il passato con il futuro, il non più con il non ancora, riaccendendo in direzione dell’altro il desiderio rivoluzionario del soggetto tra la necessità del dire e l’impossibilità della parola.