Lingua furbesca e dialetto milanese tra Arrighi e Verga: l’osteria della Foppa e l’osteria dei “Buoni Amici”*
Abstract
Il contributo si propone di esaminare i tratti della gergalità furbesca e i tratti dialettali milanesi e dell’oralità popolare che emergono nell’ambientazione letteraria delle ottocentesche osterie meneghine, prendendo come modelli di confronto la novella verghiana L’osteria dei “Buoni Amici”, nella raccolta Per le vie, e un capitolo del romanzo arrighiano La Scapigliatura e il 6 febbrajo dedicato all’osteria della Foppa. Una lettura linguistica dei due testi permette di constatare quanto il gergo della malavita scapigliata rappresentata da Arrighi sia soprattutto riconducibile a un’operazione di ricostruzione archivistica del lessico e quanto invece i dialoghi dei popolani verghiani abbiano la capacità di conferire alla mimesi dell’oralità del personaggio un universale
colore popolare che trascende il colore locale e accomuna quindi la produzione milanese alla produzione siciliana dell’autore.