I parchi culturali ecclesiali: aneliti pauperistici e (necessità di un) ritorno alla realtà
Abstract
Il saggio analizza il tema dei parchi culturali ecclesiali, oggetto di due documenti (2018 e 2023) dell’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale italiana (Bellezza e salvezza per tutti. Parchi e Reti Culturali Ecclesiali: quando il Turismo diventa via di vita buona e speranza concreta). Ne viene criticata una concezione della gestione del patrimonio culturale ecclesiale slegata dalla realtà concreta in quanto fondata sulla contrapposizione tra homo oeconomicus e homo donator, e come tale trascurante l’importanza e l’utilità della dimensione finanziaria e, in generale, dei mezzi necessari per attuare le pur condivisibili idealità spirituali. Tali argomenti vengono sviluppati anche mediante raffronto ermeneutico con gli artt. 9 e 97 Cost. I documenti della CEI offrono l’occasione per esaminare la problematica, connessa con il tema della gestione dei beni culturali di interesse religioso, dell’introduzione del biglietto d’ingresso nelle chiese. L’Autore ritiene che il c.d. ticket d’ingresso sia da consentire tutte le volte in cui la chiesa sia visitata per motivi non cultuali ma per solo interesse turistico; la possibilità e l’utilità di tale soluzione viene giudicata favorevolmente anche alla luce dell’esperienza, conveniente per la Chiesa e per lo Stato, dell’introduzione del biglietto all’interno della Chiesa di Santa Maria ad Martyres in Roma (Pantheon), a partire dal 2023, come auspicato dall’Autore fin dal 2017. Infine, si suggerisce sempre, nella didattica, di evidenziare la valenza spirituale dei beni culturali e dei significati simbolici in essi contenuti, anche al fine di contraddistinguerli rispetto ai beni culturali profani
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