Il paradigma dei beni comuni tra democrazia del conflitto e ruolo del giudice
Il mare libero e il caso Napoli
Abstract
La democrazia della rappresentanza appare in profonda crisi. Al crollo del sistema dei partiti è oramai accompagnato uno scollamento più generale del sistema democratico: la crisi del sistema comunità – rappresentante. L’attrito che si genera da tale accadimento costruisce un nuovo sistema giuridico, ovverosia quello della democrazia del conflitto. I cittadini trovano nel mondo del diritto nuovi strumenti democratici di partecipazione e rivendicazione delle loro istanze, il conflitto politico si sposta dall’arena parlamentare a quella giurisdizionale. In questo panorama i beni comuni rappresentano il terreno di elezione in cui si sviluppa una nuova dialettica tra cittadino, potere pubblico e ruolo del Giudice. Questo conflitto viene plasticamente rappresentato nelle vicende giudiziarie e amministrative avvenute in territorio napoletano, ove un gruppo di cittadine e cittadini organizzati si è battuto per il libero accesso al mare, riuscendo a far affermare in provvedimenti giudiziari principi rilevantissimi in tema di beni pubblici e libera fruizione delle spiagge, costruendo una dialettica che ha al centro il mare come bene comune
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