Identità di genere e tutela dei minori
Abstract
L’identità di genere è un diritto della persona, anche minore di età, che esige tutela soprattutto in relazione alla possibilità, riconosciuta al titolare, di autodeterminarsi, secondo le sue personali convinzioni. Il profilo dell’autodeterminazione solleva, tra le numerose problematiche connesse alla pienezza ed effettività del diritto in esame, la questione del rilievo giuridico della capacità di discernimento del minore, che richiede una tutela maggiormente differenziata quando è prossimo al raggiungimento dei diciotto anni (c.dd. grandi minori). Il presente contributo si propone di esaminare l’evoluzione del sistema giuridico, da una visione patrimonialistica, tipica del diritto privato, in cui risultava irrilevante, sul piano del diritto, l’esercizio dei diritti personali del minore, a un riconoscimento della sua capacità di autodeterminazione, specialmente quando si tratta dei c.dd. grandi minori. In tale prospettiva, assume una significativa importanza l’art. 473-bis.8, c. 1, lett. d), c.p.c., recentemente introdotto con la riforma del processo civile, che attribuisce al minore che abbia compiuto i quattordici anni la legittimazione a richiedere la nomina di un curatore speciale, in caso di conflitto con i propri genitori. La norma, attribuendo al minore un rimedio, di carattere generale, per la tutela dei diritti fondamentali di cui è titolare, ha un importante rilievo e impatto culturale e sociale
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