Sulla autonomia «ulteriore» nelle regioni a statuto ordinario (o del regionalismo «differenziato» volutamente «frainteso»)

  • Francesco Gabriele
Parole chiave: Regionalismo, Autonomia differenziata, Primi atti attuativi, Legge-quadro

Abstract

Il nostro regionalismo non ha avuto un modello sufficientemente «definito» né «attuatori» politici non condizionati, nel corso del tempo, da opzioni contingenti e/o strumentali. Le «cose» non sembrano migliorate dopo il nuovo Titolo V. Dopo un iniziale, sostanziale «silenzio», i comportamenti dei protagonisti politico-istituzionali ad ogni livello (regionale e nazionale) e lo stesso dibattito da essi innescato, non sembrano riguardare l’autonomia differenziata di cui all’art. 116, c. 3, ma una sorta di regionalismo in generale, perseguito da alcuni e temuto ed avversato da altri, quasi a prescindere dai pertinenti riferimenti costituzionali, dai quali essa emerge con una portata molto più contenuta ed una ratio diversa. La stessa legge-quadro appena approvata non elimina, ma contribuisce a suscitare i già numerosi motivi di riflessione

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Pubblicato
2024-12-05
Come citare
GabrieleF. (2024). Sulla autonomia «ulteriore» nelle regioni a statuto ordinario (o del regionalismo «differenziato» volutamente «frainteso»). Diritto Pubblico Europeo - Rassegna Online, 22(2). https://doi.org/10.6093/2421-0528/11317