Il delicato ruolo dei poteri pubblici nella gestione dell’IA per il contrasto alle emergenze ambientali. Vantaggi e svantaggi di una opportunità
Abstract
In un’ottica di contrasto alle emergenze ambientali ormai non più procrastinabile, il presente scritto analizza, alla luce della disciplina comunitaria, il contributo dell’Intelligenza Artificiale (IA) all’ottimizzazione dell’efficienza energetica, alla riduzione delle emissioni e allo sviluppo di fonti di energia rinnovabile, attraverso tecnologie altamente sofisticate. L’analisi metterà in evidenza che, speculari agli indubbi benefici che tali tecnologie recano in termini di miglioramento dell’efficienza e di promozione dell’innovazione, si pongono i rischi connessi alla carbon footprint che l’IA lascia. Dopo una rapida disamina sulle connessioni, al tempo stesso proficue e problematiche, tra IA e ambiente per il contrasto alla crisi ambientale, le riflessioni si soffermeranno, in particolare, sulle criticità che i pubblici poteri si trovano ad affrontare. Questi ultimi, in un contesto caratterizzato da alti rischi e incertezza scientifica, sono chiamati a promuovere un uso responsabile, etico e sostenibile delle suddette tecnologie e ad attuare, al contempo, piani di azione in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. Tali piani devono essere basati sui principi di precauzione, proporzionalità, sussidiarietà e solidarietà e devono prevedere una più forte e concreta partecipazione di attori sia istituzionali che privati, ciascuno con la propria autonoma parte di responsabilità
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