Radiofrequency radiation, legislative omissions and the principle of precaution

Abstract

Il lavoro analizza le nuove infrastrutture tecnologiche, come il 5G, necessarie per alimentare la nuova economia digitale basata sull’Internet delle Cose (IoT), con l’obiettivo di fornire una diversa prospettiva allo studio del tema. A tale riguardo, se è innegabile che la globalizzazione e la information society hanno un impatto positivo crescente sulla vita delle persone, è altrettanto vero che i vantaggi offerti dalle nuove tecnologie presentano anche molteplici criticità.

Sotto il profilo giuridico e regolatorio, legislatori e regolatori reagiscono lentamente o non reagiscono affatto, determinando così discriminazioni tra i cittadini degli Stati membri dell’Unione o un vuoto normativo, in un settore caratterizzato da un rapido sviluppo. Tali differenze tra Stati membri riguardano beni primari, tra cui la tutela della salute e dell’ambiente.

Il contributo cerca di individuare possibili rimedi all’inerzia del legislatore e regolatore multilivello, in attesa di una disciplina più completa e organica. A tale proposito, lo scritto analizza il rapporto tra intervento legislativo e azione amministrativa, con particolare attenzione dedicata al principio di precauzione.

Il principio di precauzione gioca un ruolo essenziale nell’ambito dell’adozione di provvedimenti amministrativi (specialmente quelli di natura restrittiva) per la tutela della salute e dell’ambiente come beni primari, e rappresenta un criterio per orientare la pubblica amministrazione nell’esercizio del suo potere discrezionale, sulla base dell’art. 1, legge n. 241/90, in settori – tra cui le infrastrutture tecnologiche di quinta generazione o 5G e le radiazioni di radiofrequenza – dove esiste incertezza sul piano scientifico.