La tutela costituzionale dell'ambiente tra valori (meta-positivi), interessi (mercificatori) e (assenza di) principi fondamentali

  • Antonio Gusmai Università del Salento

Abstract

Il presente lavoro intende mettere in luce la preoccupante, odierna, debolezza della tutela ambientale nella Costituzione italiana. Al fine di garantire una tutela reale ed effettiva dell’«ambiente e dell’ecosistema», infatti, non appare sufficiente fondare lo status costituzionale dell’ambiente esclusivamente su valori meta-positivi (ossia su un piano meramente assiologico), o su norme/principi costituzionali inespressi (come tali principalmente frutto dell’attività ermeneutica del giudice) o, ancorpeggio, attraverso un’alluvione di provvedimenti normativi scoordinati e mal scritti sul piano della legislazione primaria (come tendenzialmente hanno fatto tutti i Governi repubblicani succedutisi nel tempo).
Ciò che si tenterà di sostenere è invece la necessità di inserire in Costituzione un principio espresso di diritto ambientale. Principio, si dirà, magari espressamente allignato fra quelli c.d. “intoccabili”, indispensabile a fornire agli interpreti-applicatori uno strumento ermeneutico “forte”, utile a garantire una più intensa e sicura tutela dell’ecosistema a fronte di diritti ed interessi economico-finanziari che si mostrano sempre più esiziali per l’ambiente, invocati e sorretti ormai quasi «religiosamente» dalle
«lobby di mercanti» che sostanzialmente governano lo scenario globale contemporaneo.

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Pubblicato
2019-08-02
Come citare
GusmaiA. (2019). La tutela costituzionale dell’ambiente tra valori (meta-positivi), interessi (mercificatori) e (assenza di) principi fondamentali. Diritto Pubblico Europeo - Rassegna Online, 1(1), 128 - 157. https://doi.org/10.6092/2421-0528/6448