Magna Carta, Common law constitutionalism e mutamenti della funzione giurisdizionale

  • Barbara Guastaferro Università Telematica Pegaso
Parole chiave: Magna Carta, sovranità parlamentare, potere dei giudici, common law, constitutionalism, controllo di costituzionalità delle leggi

Abstract

L’articolo muove da un’analisi della Magna Carta per analizzare recenti mutamenti della funzione giurisdizionale, ascrivibili al filone del cosiddetto Common Law Constitutionalism. L’espansione del potere dei giudici nell’ordinamento del Regno Unito, trainata principalmente dall’incontro/scontro con gli ordinamenti sovranazionali e volta a vincolare l’operato del Parlamento attraverso un sindacato giurisdizionale più stringente, sembrerebbe quasi “eretica” rispetto all’ortodossia della teoria della sovranità parlamentare elaborata da Dicey, ed avallata da diversi anni di self-restraint da parte del potere giudiziario. Se guardata però alla luce della cornice storico istituzionale che ha dato vita alla Magna Carta, madre del principio secondo cui una qualunque forma di autorità deve soggiacere al diritto, tale espansione sembrerebbe ancorare le proprie radici più profonde proprio nella tradizione medievale dello stesso ordinamento del Regno Unito. Difatti, la rivisitazione seicentesca di tale tradizione ad opera di Sir Edward Coke, proprio nel cuore del conflitto costituzionale tra Corona e Parlamento, affidava in modo assolutamente inedito al giudice il compito di sindacare la conformità del diritto sovrano agli antichi principi di equità e giustizia.

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Pubblicato
2019-08-02
Come citare
GuastaferroB. (2019). Magna Carta, Common law constitutionalism e mutamenti della funzione giurisdizionale. Diritto Pubblico Europeo - Rassegna Online, 4(2), 2 - 17. https://doi.org/10.6092/2421-0528/6476