Il «non governo» europeo dell'economia e la crisi dello Stato sociale

  • Carlo Iannello Università della Campania

Abstract

Il lavoro ha ad oggetto l’impatto delle politiche economiche europee sull’assetto costituzionale, con particolare riferimento alle conseguenze che le politiche economiche europee di austerity stanno avendo sullo stato sociale di diritto.

Le politiche europee hanno sottratto agli stati nazionali la possibilità di mettere in campo politiche economiche espansive a copertura dei diritti sociali. La grave crisi economica che sta attraversando il continente europeo, che sta oramai assumendo un carattere strutturale, ha avuto effetti dirompenti sulle prestazioni sociali. La forte riduzione del PIL, da un lato, e l’impossibilità per gli Stati di contrastare la crisi ricorrendo a politiche economiche di tipo espansivo, dall’altro, hanno infatti determinato una drastica riduzione delle prestazioni collegate all’erogazioni delle prestazioni concernenti i diritti sociali, divenute negli ultimi anni diretto oggetto delle nuove politiche europee di rigore. Le istituzioni sovranazionali che ‘governano’ l’economia e la moneta non hanno compensato la perdita di sovranità in materia economica che si è verificata a livello statale, perché le regole europee, da un lato non hanno unificato il governo dell’economia e della fiscalità, dall’altro non hanno conferito poteri adeguati alla BCE per poter intervenire in funzione anticiclica. Si è così di fatto determinata una devoluzione del governo dell’economia ai mercati.

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Pubblicato
2019-11-26
Come citare
IannelloC. (2019). Il «non governo» europeo dell’economia e la crisi dello Stato sociale. Diritto Pubblico Europeo - Rassegna Online, 2(2), 197-217. Recuperato da http://www.serena.unina.it/index.php/dperonline/article/view/6693