«Un’ebbra molteplicità di rimandi e reminiscenze»: tessere cinque-secentesche in “Praga magica” di Angelo Maria Ripellino
Abstract
Questo contributo mira a descrivere i fenomeni di intertestualità (in particolare, di allusione) presenti in Praga magica (1973) di Angelo Maria Ripellino. Lo scopo è mostrare come il saggista abbia attinto a piene mani da almeno sedici autori italiani manieristi e barocchi (tra gli autori più utilizzati figurano Francesco Fulvio Frugoni, Pietro Aretino, Daniello Bartoli e Giambattista Basile). Si può affermare che il saggista, senza citarle quasi mai esplicitamente, abbia usato le sue fonti letterarie a livello lessicale, sintagmatico e frasale. L’analisi sull’intertestualità consentirà inoltre di fermare l’attenzione sulla natura composita dell’espressionistica prosa ripelliniana.