Trasmutazioni

Persistenza e evoluzione della lingua poetica di Giorgio Orelli

  • Maria Antonietta Grignani Università degli Studi di Pavia
Parole chiave: Novecento, Giorgio Orelli, poesia italiana contemporanea, Lingua, Stile

Abstract

Il saggio analizza la lingua e lo stile della poesia di Giorgio Orelli (1921-2013), attività che ha svolto nell’arco di almeno cinquanta anni: da Né bianco né viola (1944) attraverso l’antologia personale L’ora del tempo (1962), Sinopie (1977), Spiracoli (1989), Il collo dell’anitra (2001) fino al libro postumo lasciato incompiuto L’orlo della vita (edito a cura di Pietro De Marchi nel 2015). Orelli è sempre stato fedele a sé stesso e alla memoria della tradizione soprattutto italiana, da lui coltivata anche come critico e prosatore. Tuttavia nel tempo ha cambiato registri di tema e di lingua, rendendo i testi più narrativi, inserendo voci in dialogo diverse dalla sua, parole dell’uso contemporaneo, lingue d’Europa, elementi regionali e perfino poesie nei dialetti del Canton Ticino da cui proveniva la sua famiglia. Non è un poeta legato a realtà regionali, ma ha saputo fondere insieme citazioni alte della tradizione più illustre (per esempio Dante) e osservazioni pungenti sulla vita contemporanea.

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Pubblicato
2022-12-18
Sezione
Saggi e studi

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