L’esercizio del potere e la definizione dei quadri cognitivi della politica. Il pensiero politico nel Medioevo in due nuovi volumi
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Abstract
La pubblicazione quasi simultanea di due compendi di storia del pensiero politico medievale, entrambi proposti da studiosi italiani, è all’origine di questa sezione di discussione proposta ai lettori di «Reti Medievali Rivista». Si è voluto affidare questo confronto a tre storici provenienti non solo da diverse scuole accademiche, ma da specifiche e differenti sensibilità culturali. Si è scelto di coinvolgere tre studiosi non italiani anche in ragione del fatto che il panorama storiografico ed editoriale non registra ormai da molti anni una analoga proposta di sintesi storica né un analogo sforzo didattico. Lo si può constatare osservando sia la produzione editoriale europea sia quella oltreatlantica. Scordia, Nederman e Juncosa hanno messo in luce diversi elementi innovativi dei due profili al centro della discussione rilevandone specificità (ad es. il nuovo approccio al ruolo dell’aristotelismo politico), differenze (il contributo della sapienza giuridica, il ruolo di Brunetto Latini, il periodo cronologico indagato) e inevitabili carenze, dovute anche al taglio editoriale delle opere. Da questo punto di vista è stata sottolineata la sottovalutazione dell’apporto proveniente da alcuni territori europei e di alcune tematiche come, ad esempio, il ruolo delle assemblee rappresentative. Tutti e tre hanno invece convenuto nell’evidenziare un’originalità che si potrà definire come un vero avanzamento conquistato dai due volumi sul piano euristico e su quello didattico: la capacità di mettere in dialogo i testi, la loro genesi, il loro specifico apporto teoretico, con i rispettivi contesti storici. Il dossier si chiude con un quarto contributo che contiene una serie di osservazioni sui due importanti compendi e una proposta volta ad includere alcune specifiche tipologie di fonti nel novero di quelle utilizzate per tracciare la storia dei poteri pensati nel medioevo e, dunque, per fare la storia del pensiero politico medievale. La proposta si concentra sulla testualità che discute della proprietà e dello statuto della moneta e sui testi giuridici che definiscono la natura personale delle imposte patrimoniali.
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