Il diritto di giurisdizione sugli ebrei dei vescovi di Terra di Bari: nuovi documenti
Abstract
Il lavoro parte da un'inedita sentenza del luglio 1538 emessa per dirimere un conflitto giurisdizionale sorto tra il Sacro Regio Consiglio e l'arcivescovo di Bari, che vedeva violato il suo diritto di giudicare le controversie tra ebrei. Poiché la causa che l'arcivescovo avrebbe voluto sostenere riguardava una disputa sorta tra un neofita napoletano e i suoi parenti, ebrei baresi, in merito ai diritti patrimoniali legati alla dote, l'autore analizza anche altri i documenti comprovanti la potestà giurisdizionale dell'arcivescovo di Bari sugli ebrei, malgrado la legislazione contraria vigente in età aragonese e viceregnale. A sostegno dei diritti rivendicati dall'arcivescovo, risultano sia alcuni documenti che attestano la concessione ad alcuni vescovi della Terra di Bari del diritto di giudicare gli ebrei, sia altri attestanti l'esercizio di tale diritto da parte di altri vescovi della medesima provincia, anche in assenza di una specifica autorizzazione.
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