The Neapolitan contribution to the scientific studies on Cannabis. A historical overview
Abstract
“Il contributo napoletano agli studi scientifici sulla Cannabis. Una rivisitazione storica”. Dopo uno sguardo sulla storia degli studi scientifici della Cannabis in Europa e in Italia, nelle sue due forme di canapa da fibra (C. sativa) e canapa psicoattiva (C. indica), il presente articolo ripercorre la storia degli studi medici, botanici e agronomici intrapresi a Napoli a partire dalla metà del XIX secolo. Si evidenziano due principali periodi storici. Una prima fase, principalmente nei decenni '70-'80 del XIX secolo, riguardò studi medici con la canapa indiana che videro coinvolti personaggi di spicco della cultura partenopea, fra cui Sebastiano De Luca, Eugenio Fazio, Paolo Panceri, Mariano Semmola. Risaltano per originalità le ricerche cliniche di Raffaele Valieri intraprese presso l'Ospedale degli Incurabili; i suoi studi sulle proprietà terapeutiche della canapa sativa possono essere considerati i più estesi ed articolati non solo d'Italia ma d'Europa. Una
seconda fase, datata agli anni '30 del XX secolo, vide le prime coltivazioni italiane della canapa indiana per opera di Biagio Longo presso la Stazione Sperimentale per le Piante Officinali dell'Orto Botanico di Napoli. Nel 1931 Longo diede origine al “ceppo di Calcutta”, che per tutto il XX secolo fu mantenuto attivo con coltivazioni annuali e divenne il campione di riferimento primario nelle ricerche scientifiche svolte in Italia sulla canapa indiana.
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