Cosa ci ha resi così speciali? La traiettoria evolutiva degli umani fra genetica e cultura

  • Roberto Ligrone Department of Environmental Biological and Pharmaceutical Sciences and Technologies, University of Campania Luigi Vanvitelli, Caserta, Italy https://orcid.org/0000-0003-4857-8162
Parole chiave: Bipedalità, Cooperazione reciproca, Linguaggio, Nicchia culturale, Quoziente di encefalizzazione

Abstract

L’uomo moderno è l’unico rappresentante vivente degli ominini (Hominina), una linea di primati originari dell’Africa centrale che si è separata dagli scimpanzé (Panina) fra 5 e 7 MA (milioni di anni fa). Il principale
carattere diagnostico degli ominini è la locomozione bipede (bipedalità). Il genere Homo è apparso in Africa centro-meridionale intorno a 2,5 MA e si è diversificato in numerose specie, perfezionando la bipedalità, modificando braccia e torso per il lancio di precisione, e accrescendo le dimensioni relative del cervello (quoziente di encefalizzazione, o QE). Bipedalità e lancio di precisione erano già presenti in forma moderna in H. erectus intorno a 1 MA. Il QE ha continuato a crescere fino a raggiungere un valore massimo circa 300.000 anni, in H. sapiens e H. neanderthalensis. È largamente riconosciuto che la crescita del QE sia stata resa possibile dalla cooperazione reciproca (ultrasocialità), una forma di cooperazione unica degli umani perché indipendente da legami di parentela e da benefici immediati. L’emergenza di gruppi multifamiliari basati sulla cooperazione reciproca, in particolare l’allevamento collettivo della prole, avrebbe permesso l’aumento del QE sotto una pressione selettiva che premiava la capacità di interazione sociale. In una
complessa rete di cause ed effetti, questo avrebbe portato all’evoluzione del linguaggio, un sistema di comunicazione altamente simbolico, unico degli umani. L’ipotesi della selezione culturale di gruppo e il più recente modello di selezione multilivello propongono che la cooperazione reciproca sia nata da un processo di selezione di gruppo che avrebbe premiato la capacità di applicare norme sociali. Molti studiosi, tuttavia, rigettano l’idea che la selezione di gruppo possa avere effetti sull’evoluzione genetica; inoltre, regole sociali possono emergere solo in gruppi già stabili. Un modello alternativo propone che l’evoluzione del lancio
di precisione abbia soppresso l’ancestrale gerarchia sociale basata sul confronto fisico ravvicinato, creando una pressione selettiva per cooperazione e norme sociali già in una fase iniziale dell’evoluzione umana. Cooperazione, linguaggio e avanzate funzioni cognitive hanno dotato le società umane di intelligenza culturale, cioè la capacità di accumulare conoscenza e trasmetterla alle nuove generazioni. Questo ha collocato gli umani in una nicchia culturale, una nuova nicchia ecologica nella quale l’evoluzione culturale è il principale agente di cambiamento adattativo. La guerra, competizione violenta e organizzata fra gruppi autonomi,
ha avuto un ruolo centrale nell'emergenza di società complesse. Le ragioni dell’immenso successo della nostra specie non risiedono nel potere delle menti individuali, ma nel “cervello collettivo” delle nostre società.

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Pubblicato
2022-02-25
Come citare
LigroneR. (2022). Cosa ci ha resi così speciali? La traiettoria evolutiva degli umani fra genetica e cultura. BORNH Bulletin of Regional Natural History, 1(4), 1-48. https://doi.org/10.6093/2724-4393/9026
Sezione
Articoli