Introduzione. Dall’Europa delle Regioni alle piccole patrie
Abstract
Il progetto di Altiero Spinelli era quello di un’Europa che fosse, da un lato, un’Unione federale di Stati e, dall’altro, però, anche un assetto con un forte decentramento interno nei singoli Stati membri. Pluralismo accentuato all’interno degli Stati. L’unità federale bilanciata da un pluralismo istituzionale delle Regioni, che ovviamente risentiva del passato recente e dell’esigenza di realizzare un’articolazione dei poteri su base territoriale. L’obiettivo sarebbe stato quello di riuscire a tenere insieme un’Europa di Stati federati e un’Europa di Regioni e comunità locali, in grado di coniugare il moto centripeto, unificante, con quello centrifugo, di valorizzazione delle autonomie territoriali. Ovviamente, da stabilire sarebbe stata la questione del potere da attribuire alle Regioni: se politico-legislativo o unicamente a carattere amministrativo. Oggi questi temi sono di grande attualità e tornano ancor più di attualità laddove la discussione del rafforzamento politico dell’UE impone di dare ad essa una struttura federale quindi un tipo di Stato nel quale siano rappresentati i cittadini europei, ma, altresì, i territori
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