Luci e ombre sulla tutela delle minoranze nell’Europa dei diritti*. Riflessioni a margine di alcune sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo
Abstract
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha, sin dalle sue prime pronunce, sostenuto la necessità di proteggere i valori del pluralismo e del multiculturalismo, quale condizione fondamentale per la realizzazione di una società democratica. Essa ha costantemente affermato che una società democratica si basa sul genuino riconoscimento e rispetto della diversità, e, in più occasioni ha sottolineato che l’obbligo positivo degli Stati di garantire l’effettivo godimento dei diritti e delle libertà proclamati dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo è particolarmente rilevante quando sono in causa i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Eppure, in diverse occasioni la stessa Corte ha omesso di dar riconoscimento e tutela ai valori legati alle istanze culturali e identitarie sottese ai ricorsi presentati da persone appartenenti a gruppi minoritari, rafforzando così il maggioritarismo interno, anziché il pluralismo. Il presente scritto proporne una riflessione su alcune criticità emerse nella giurisprudenza della Corte EDU che tratta dei ricorsi presentati da persone appartenenti a minoranze
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