Il caso Oliari e la (inevitabile) condanna dell'Italia da parte della Corte EDU

  • Luigi Ferraro Università della Campania

Abstract

Il contributo esamina la sentenza della Corte EDU, Oliari e altri c. Italia, del 21 luglio 2015, in cui il nostro Paese è stato condannato dal momento che non ha ancora previsto alcuna disciplina legislativa a tutela delle coppie omosessuali. Tale pronuncia di condanna è rilevante poiché la Corte di Strasburgo non manca di evidenziare come le supreme autorità giudiziarie italiane – tra cui la Corte costituzionale e la Corte di cassazione – abbiano in più occasioni evidenziata la necessità dell’intervento legislativo; ciò nonostante il Parlamento italiano è rimasto, al momento, sordo rispetto a questi appelli. A giudizio della Corte EDU si produce con tale inerzia un duplice effetto negativo, cioè di indebolire il ruolo del potere giudiziario e di lasciare le persone interessate in una situazione di incertezza giuridica. Nella pronuncia in commento viene richiamato, altresì, il precedente e noto caso Schalk e Kopf c. Austria (2010), che ha offerto l’occasione per un ulteriore momento di riflessione sul matrimonio same-sex, anche in ragione della recentissima decisione del Consiglio di Stato (26 ottobre 2015), in cui è stato affrontato il tema della trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni celebrati all’estero tra persone del medesimo sesso.

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Pubblicato
2019-08-02
Come citare
FerraroL. (2019). Il caso Oliari e la (inevitabile) condanna dell’Italia da parte della Corte EDU. Diritto Pubblico Europeo - Rassegna Online, 2(2), 120 - 136. https://doi.org/10.6092/2421-0528/6462