Le valutazioni di idoneità all'esercizio delle funzioni giudiziarie. Le valutazioni di professionalità

  • Pasquale Serrao d'Aquino
Parole chiave: CSM, valutazioni di professionalità, indipendenza

Abstract

L’altissima percentuale di giudizi positivi di professionalità dei magistrati dimostra l’esistenza di forti criticità nella procedura valutativa. Essa, tuttavia, resta un tratto caratterizzante dell’ordinamento giudiziario in quanto i criteri di valutazione contribuiscono in modo decisivo a scolpire nella Costituzione un ben determinato modello di giurisdizione e di giudice. L’opzione della riforma del 2006-2007 è quella di un magistrato che non agisce come monade, dedito a redigere sentenze-trattato nelle materie di suo interesse, ma che partecipa a una giurisdizione diffusa. Come indicato anche dagli organi consultivi eurounitari, risulta delicato il coordinamento tra i limiti alla valutazione dell’operato del magistrato e la garanzia della sua indipendenza. Diversi aspetti delle valutazioni di professionalità restano problematici: il rapporto col disciplinare, la standardizzazione eccessiva delle valutazioni, la loro necessaria rilevanza per il conferimento delle funzioni direttive, il giudizio sui provvedimenti giudiziari, i poteri dei consigli giudiziari, gli sfasamenti temporali di valutazione.

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Pubblicato
2020-05-18
Come citare
Serrao d’AquinoP. (2020). Le valutazioni di idoneità all’esercizio delle funzioni giudiziarie. Le valutazioni di professionalità. Diritto Pubblico Europeo - Rassegna Online, 13(1). https://doi.org/10.6092/2421-0528/6865