Raccordare Napoli con una linea obliqua: il segno che inventò l’idea

  • Claudia Cennamo Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
  • Gerardo Maria Cennamo Università Tematica Internazionale Uninettuno

Abstract

La città obliqua è un progetto pilota che nacque negli anni ‘80 dal genio di un architetto napoletano, urbanista, grande appassionato di musica e della città, che offrì alla comunità un programma di sviluppo strutturato e organico, supportato da indagini approfondite e dal censimento di brani urbani dimenticati; assunse, anche, valore iconico e di riconoscibilità di una tendenza culturale maturatasi in quegli anni nell’ambito della Facoltà di Architettura, tant’è che il progetto fu  messo in note da un suo allievo, famoso cantautore, che ne fece un brano musicale. L’idea progettuale anticipò, in una dimensione futuribile, ciò che molti anni dopo - e ancora oggi - forma materia di dibattito sia in ambito scientifico che sociale. Il progetto prevede il recupero di percorsi arcaici affiancati a mezzi di risalita, oggi definibili sostenibili, all’epoca connotati da elevata tecnologia ad emissioni ed impatto ridotto; una rete di collegamenti con le vie del mare e della collina, stazioni di smistamento, parcheggi sotterranei, interconnessioni con le metropolitane esistenti e con quelle all’epoca ancora da realizzare, per sviluppare una forma di mobilità pedonale realmente efficace.

Questo contributo intende, per un verso, riportare alla memoria e conoscenza della comunità scientifica un episodio progettuale che, a pieno titolo, trova posto nell’ampia letteratura riguardante le grandi sperimentazioni per Napoli; per un altro, collocandosi in quell’ambito di interesse che integra dicotomicamente la rappresentazione del territorio, l’urbanistica e la trasportistica,  intende mettere in evidenza la contemporaneità ed efficacia dello studio condotto nel 1984 per risolvere la mobilità a Napoli, integrandosi oggi perfettamente con il nuovo sistema infrastrutturale di cui si è dotata la città.

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Biografie

Claudia Cennamo, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli

Claudia Cennamo, laureata in Architettura, è dottore di ricerca in Scienze e Tecniche dell'Architettura Storica e Moderna presso l'Università di Roma La Sapienza dal 1996. È Professore Associato presso il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli e svolge attività didattica e di ricerca nel campo della Meccanica Strutturale dal 1995. I suoi principali temi di ricerca riguardano il controllo strutturale e le strutture murarie, con particolare riferimento ai metodi di calcolo per i materiali unilaterali. Autore di oltre 130 pubblicazioni scientifiche, è revisore per numerose riviste internazionali che trattano argomenti incardinati nel settore disciplinare della Scienza delle Costruzioni.

Gerardo Maria Cennamo, Università Tematica Internazionale Uninettuno

Gerardo Maria Cennamo, architetto, dal 2009 è ricercatore presso la Facoltà di Ingegneria della Università Telematica Internazionale UNINETTUNO, dove insegna le discipline del disegno in tre corsi di laurea. La sua formazione è arricchita da esperienze anche in ambiti collaterali alla ricerca accademica; l’attività professionale nel campo delle trasformazioni urbane e nell’urbanistica ha contribuito ad affinarne un approccio complessivo verso i temi della documentazione della città e della architettura, che costituiscono - attraverso gli strumenti della rappresentazione - i suoi principali interessi di ricerca.  Relatore in congressi internazionali, è autore di saggi ed articoli nel settore disciplinare di afferenza ed ha varie esperienze di partecipazione e coordinamento ad attività di ricerca scientifica.

 

Pubblicato
2021-07-30
Come citare
CennamoC., & CennamoG. (2021). Raccordare Napoli con una linea obliqua: il segno che inventò l’idea. Eikonocity. Storia E Iconografia Delle Città E Dei Siti Europei, 6(1), 87-99. https://doi.org/10.6093/2499-1422/7866
Sezione
Articoli