Un’analisi sociologica della violenza di genere attraverso il cinema italiano
Abstract
Il saggio analizza il fenomeno della violenza di genere attraverso i film e i documentari in Italia. Come insegna Edgar Morin, esiste infatti una stretta intersezione tra cinema e sociologia. Il cinema, in quanto gioco di rifrazione del reale e dell’immaginario, permette di indagare il fenomeno della violenza di genere dal punto di vista della Storia e delle storie di vita, con uno
sguardo sociologico che intreccia aspetti storici, politici, culturali, sociali e relazionali. Il cinema, oltre ad avere un valore didattico esteso e ampio, costituisce un metodo di conoscenza utile ad indagare la rappresentazione socioculturale del maschile e del femminile, nonché la relazione tra maschile e femminile. Gli obiettivi che s’intende perseguire sono quindi essenzialmente due: da una parte, si analizzerà la rappresentazione dei modelli socioculturali del maschile e del femminile, attraverso i principali film documentari
italiani dagli anni Sessanta ad oggi: Comizi d’amore di P.P. Pasolini (1964), D’amore si vive di S. Agosti (1984), Vogliamo anche le rose di A. Marazzi (2007), Oggi insieme domani anche di A. De Lillo (2013); dall’altra, si prenderà in considerazione la rappresentazione del fenomeno della violenza di genere sempre nei film italiani dagli anni Sessanta ad oggi, con una particolare attenzione a quelli che sono stati recentemente prescelti e diffusi nel web dalle varie associazioni italiane che si occupano del fenomeno: Sedotta e abbandonata di P. Germi (1964), Il branco di D. Risi (1994), Primo amore di M. Garrone (2004), Un giorno perfetto di F. Ozpetek (2008).
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