Esperienze di emigrazioni. Gli Italiani a Shanghai
Abstract
Lo stato dell’arte delle migrazioni contemporanee e i problemi che emergono nel dibattito più allargato
richiedono, rispetto al processo migratorio che ha raggiunto da tempo una dimensione globale, un punto
di osservazione che consideri la nuova complessità della geografia delle migrazioni dovuta alla
sovrapposizione delle rotte dei flussi (Calvanese, 1992; Castles e Miller, 1993). Paesi di tradizionale
emigrazione, come l’Italia, si ritrovano ad essere contemporaneamente aree di emigrazione ed
immigrazione, ovvero aree di transizione migratoria. In questa prospettiva, la migrazione non coinvolge
solo coloro che migrano ma agisce nella società nel suo complesso ed è origine di nuove ibridazioni
culturali; si configura come un vero e proprio fatto sociale che ridisegna il paesaggio politico, economico,
culturale e sociale del mondo contemporaneo (Castles e Miller, 1993). In questo quadro, il territorio –
inteso tanto come paese di partenza quanto come paese di arrivo – si individua come importante punto
di osservazione per studi e ricerche sul tema (Moffa, 2014).
Un ulteriore elemento da considerare sulle nuove migrazioni è l’ampia diversificazione dei modelli e
degli status (Castles e Miller, 2012). In questa prospettiva, le motivazioni della scelta di emigrare non
possono ricondursi sic et simpliciter ad aspetti meramente economici bensì si articolano all’interno di un
continuum che richiede nuovi approcci interpretativi (Moffa, 2014; San Filippo, 2017) che tengano conto
di aspetti e prospettive diverse. Con riferimento al contesto italiano, sul piano macro – come evidenziano
alcuni studi – la ripresa dell’emigrazione si caratterizza per i nuovi fattori di spinta e attrazione che si sono
determinati rispettivamente nel contesto nazionale ed internazionale; sul piano micro è interessante
analizzare quanto si determina nei luoghi di arrivo, a seguito delle relazioni che i migranti instaurano tra i
territori (paese di arrivo-paese di partenza).
Nel panorama delle statistiche sulle migrazioni internazionali – con riferimento ai dati ufficiali
dell’A.I.R.E. (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), seppure non esaustivi rispetto alla reale dimensione
del fenomeno – si rileva una progressiva crescita di iscrizioni di cittadini italiani residenti all’estero. In
particolare, colpisce il costante aumento di iscritti all’Anagrafe consolare con sede nella Repubblica
Popolare Cinese. Al 2019, secondo i dati del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione
Internazionale, gli Italiani iscritti ammontano a 10.779 unità, rilevando un incremento di 1.417 iscritti
rispetto al 2017. Sempre con riferimento al 2019 il 36% degli iscritti sono registrati presso il Consolato
Generale di Shanghai. Nell’insieme si registrano fenomeni piuttosto significativi che invitano a riflettere
su quali dimensioni, più di altre, agiscono nella scelta di emigrare e quali aspetti caratterizzano il profilo
degli italiani che decidono di intraprendere un’esperienza di emigrazione in Cina, sia pur temporanea.
Sotto questo aspetto, ci muoviamo su un terreno ancora poco esplorato, non esistono dati che ci
permettono di andare oltre la quantificazione del fenomeno.
A partire da questo scenario, nel 2018 il Centro di Documentazione sulle nuove Migrazioni
(Ce.Do.M.-UNISA) dell’Università degli Studi di Salerno ha promosso e condotto una ricerca con
tecniche di analisi qualitativa su alcune esperienze di emigrazione a Shanghai. Le riflessioni si basano su
cinquantatré interviste1 in profondità e si inseriscono in un progetto ben più ampio volto ad analizzare le
caratteristiche e le dinamiche dei flussi emigratori che hanno interessato il nostro Paese a partire dalla
recessione economica del 2008; nell’idea che lo studio di tali movimenti aiuti a comprendere la società
italiana nel suo insieme. Nel merito, il lavoro si snoda secondo due specifiche direzioni di analisi: la prima
volta a tracciare il profilo socio-culturale dei soggetti intervistati, attraverso la ricostruzione delle proprie
traiettorie di vita, di formazione e di lavoro, delle reti familiari e delle relazioni amicali nel luogo di
partenza e di arrivo (Shanghai). La seconda direzione di analisi è focalizzata sul luogo di arrivo considerato
come luogo di esperienze individuali e collettive: sul nuovo contesto di vita, sulle opportunità che offre
o sulle criticità che si vivono, oltre che sulle rappresentazioni e sui significati che gli intervistati
attribuiscono alle loro esperienze in un contesto territoriale non occidentale.
Il paper che si vuole presentare racchiude una parte degli esiti della ricerca, evidenziando alcuni aspetti
delle nuove migrazioni dall’Italia a partire dalle caratteristiche della comunità oggetto dell’indagine. Più nel
dettaglio, gli elementi presi a riferimento sono i fattori di spinta e di attrazione, la presenza o meno di
una comunità, il processo di inserimento lavorativo e sociale. Alla luce degli esiti dell’indagine, il paper è
orientato ad individuare elementi di comunanza e di differenza con altre migrazioni italiane, con
particolare riferimento alle migrazioni verso altri paesi europei2. Infine, grazie alla rete dei rapporti
intrattenuti con gli intervistati, si riportano alcune riflessioni riguardo l’impatto che la diffusione della
pandemia da Covid-19 ha avuto e continua ad avere sui progetti di vita degli intervistati.
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