Con “città di mezzo” ci si riferisce spesso nel dibattito urbanistico alle idee di città diffusa o città intermedia, soprattutto a partire dalla seconda metà degli anni ’90, con l’avvio di strutturate riflessioni sulla nuova forma della città contemporanea, estesa sul territorio oltre i non più chiaramente rintracciabili limiti urbani. E’ il tentativo di interpretare un nuovo modello urbano che non ha corrispondenti nella storia precedente, sicuramente distante da quello tradizionale europeo. Il concetto di città di mezzo, o in-between city come si è andato affermando nel dibattito internazionale, tenta di descrivere  i temi della disgregazione dei limiti tra città e campagna, della compenetrazione del tessuto edificato nello spazio rurale e naturale, della scomparsa graduale della tradizionale gerarchia dei modelli insediativi. Tratta della formazione di una nuova città, che si colloca tra la città compatta e quella diffusa, tra i luoghi certi dello spazio vissuto e quelli indefiniti (non-luoghi) del movimento, tra i cicli territorialmente definiti delle economie locali e quelli impercettibili del mercato globalizzato.

Pubblicato: 2019-06-30

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