Verso la bio-riconnessione dei sistemi urbani
Abstract
Con il cambiamento climatico e il crescente inquinamento concentrato soprattutto nelle città, le funzioni ecosistemiche sono diventate sempre più importanti. Rappresentano un bene pubblico e anche un bene comune sempre più raro nelle nostre città e dovrebbero essere adeguatamente protette, preservate e valorizzate attraverso l’utilizzo di strategie basate sulla natura. In questo contesto le “aree vegetate” assumono un ruolo determinante nella rigenerazione urbana e periurbana. Si possono distinguere due casi limite: i giardini storici e le aree periferiche “svuotate”/abbandonate. In particolare i giardini storici sono un bene comune speciale in quanto garantiscono anche un'altra serie di benefici aggiuntivi che vanno dalla percezione del senso di equilibrio che il verde in generale garantisce alla percezione di benefici estetici/visivi/paesaggistici/culturali e collegati alla percezione e salute. Dall’altro lato (o nel contempo) occorre ribadire che le politiche di rigenerazione delle aree urbane dovrebbero tendere sempre più alla trasformazione di quei frammenti di territorio urbanizzato abbandonati, scartati, inquinati, rifiutati, frutto del metabolismo urbano, rappresentanti i fallimenti del modello “usa e getta”. Questi frammenti, “wastescape”, costituiscono gli Spazi Risorsa (SR), cioè delle vere e proprie opportunità, in cui collocare la produzione di servizi di interesse generale, nella prospettiva della realizzazione di ecosistemi circolari.
Parole chiave: economia circolare, città circolare, servizi ecologici, suolo, paesaggi, salute
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