Inseparabile dal suo sviluppo storico, la fenomenologia continua a rappresentare un centrale punto diriferimento del pensiero del nostro tempo, soprattutto rispetto ai numerosi saperi che mettono indiscussione l'ipotesi di filosofia come "scienza rigorosa". La ricezione internazionale del movimento fenomenologico avviato da Husserl, nella varietà delle posizioni, ha da subito mostrato l'impossibilità di una "ortodossia" fenomenologica e forse anche l'intrinseca difficoltà di definirne un oggetto tematico specifico, mentre il problematico rapporto tra universalità delle essenze e singolarità delle esperienze ha prodotto un campo di forze teoriche che si riverbera lungo tutta la contemporaneità. Ma i dibattiti inaugurati dal metodo fenomenologico (si pensi ad esempio alla celebre rottura tra Heidegger e Husserl) hanno investito la filosofia anche e soprattutto dal punto di vista dei suoi metodi, delle sue strutture, degli schemi nei quali si è espressa e continua ad esprimersi, ed hanno per questo rimesso in discussione l'intera storia del pensiero filosofico occidentale. Interrogarsi “con e oltre” la fenomenologia, dunque, significa oggi non soltanto ripercorrerne le tappe significative o i punti di rottura rispetto alla tradizione, ma riprendere l'insieme di domande che hanno scandito la sua evoluzione e che hanno interagito, oltre che con la riflessione filosofica, con gli altri campi del sapere su cui si esercita la ragione dell'uomo.