Costituzione e tempo
Abstract
La natura convenzionale della Costituzione italiana, adottata nel 1947, ha
contribuito a rendere aperte le sue previsioni nel senso che le stesse possono essere
assoggettate a diversi itinerari ermeneutici. Una Costituzione aperta può tuttavia ben essere rigida quanto alla sua modificabilità:
infatti è idonea a durare nel tempo proprio perché non è univoca.
Questa caratteristica consente al legislatore di esercitare la sua discrezionalità potendo
sciegliere tra diversi indirizzi politici compatibili con la Costituzione.
Proprio per questo, non è necessario cambiare la Costituzione quando cambia la
maggioranza.
In altre parole, una Costituzione elastica può essere interpretata in senso evolutivo, tenendo
conto dei mutamenti sociali, economici, scientifici, tecnologici e culturali.
Questi caratteri - convenzionalità, elasticità e rigidità – sono i fattori che rendono attuale la
Costituzione della Repubblica italiana e ne preservano la vitalità, grazie soprattutto all’
opera incessante della giurisprudenza costituzionale che ha contribuito al progredire del
processo di integrazione europea anche riconoscendo un rilievo significativo alla
giurisprudenza delle alte corti europee nell’interpretazione evolutiva della Costituzione
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