Il ruolo del verde rientra nel paradigma disciplinare delle infrastrutture verdi e blu, alla cui costruzione contribuiscono le soluzioni basate sulla natura, volte a mantenere e rafforzare i servizi ecosistemici forniti dal suolo. I materiali verdi nelle aree urbane sono utilizzati secondo quattro configurazioni: puntuale (alberi o arbusti isolati), lineare (siepi, filari, ecc.), massiccia (gruppi di alberi), areale (tappeti erbosi, tetti verdi, ecc.), non solo a seconda della funzione a cui rispondono, ma anche commisurando lo spazio disponibile, l'altezza e la distanza dalle strutture prospicienti, il portamento e il fogliame, al fine di non arrecare danni all'intorno urbano, creando un ostacolo al passaggio o un ombreggiamento indesiderato. L'obiettivo progettuale è cercare di misurare (attraverso indicatori fisici, geometrici e vegetazionali) le prestazioni del Verde Urbano (permeabilità, prati a siepe, arbusti, alberi a basso - medio - alto fusto) rispetto a una serie di funzioni (ombreggiamento, permeabilità, produzione di ossigeno O2, assorbimento di anidride carbonica CO2 e di inquinanti, isolamento acustico, creazione di habitat urbani e micro-corridoi ecologici urbani per promuovere la biodiversità, effetto frangivento, divisione degli spazi, isolamento visivo, ecc.) L'approccio è traguardato dal punto di vista della pianificazione urbanistica, senza trascurare il contributo di figure di altre importanti discipline (ecologi, botanici, biologi, forestali, ecc.). Un modello di questo tipo consentirebbe di analizzare e confrontare, attraverso la costruzione di diversi scenari, diversi progetti, individuando le migliori soluzioni progettuali in termini di efficienza nell'uso di materiali verdi, in base alla capacità delle coperture del suolo di fornire determinati servizi ecosistemici. 

Pubblicato: 2022-12-30

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